lunedì 12 gennaio 2009

Grazie

Jeans stretto sul fondo, gamba destra arrotolata a ¾, felpa con cappuccio, cappellino di lana, scarpette colorate “modello Vans”, sciarpina, bicicletta fissa e borsa da messenger……avevo SF in mano, totalmente integrato e accettato, ero di SF.

Iniziare cosi però è proprio un inizio strappa lacrime, le mie.

Cambiamo registro va

Aggiornarvi su 20 giorni di vacanza non è facile, fornirvi un resoconto dettagliato quantomeno impossibile, passarvi informazioni questo sì, lo posso fare, credo siate soprattutto interessati ad avere news circa Gio e Monica, vediamo che riesco a fare…

I signorini stanno benone, direi che si stanno via via inserendo sempre meglio, sfruttando gli ambiti scolastici, rugbistici e lavorativi sono entrati in contatto con un mucchio di persone.

La scuola soprattutto, come già scriveva Monica, si è rivelata fucina di “emigranti” come loro con cui condividere la scoperta di SF.

Gio lavora, purtroppo, troppo sodo, 10 ore al giorno non sono certo la realizzazione del sogno americano ma tutto si può sistemare/migliorare, il mare a due passi e la possibilità non troppo remota di buttarsi nel surf potrebbero aiutare l’altalenante umore, take it easy man!

Per tutti quelli che vogliono sapere se è davvero ingrassato o se è un effetto strano della macchina fotografica rispondo dicendo che ora punta a stare sotto le 200 libbre, non aggiungo altro……oh Gio, su, fatti una risata!

Non posso esimermi tra l’altro nel segnalare il grande sforzo linguistico di Gio, oltre a grandi progressi nell’inglese, il signorino inizia pure a volare con lo spagnolo, l’influenza dei messicani con cui “vive” il laboratorio si fa notare, beh ovviamente hanno iniziato a insegnargli i modi di dire diciamo volgari….se vi serve un insulto in spagnolo chiedete a Gio, è super informato!

La gamba di Monica sta guarendo, ero presente quando l’ultimo pezzettino di crosta è saltato via e questo è un genere di cose che potrò raccontare ai miei figli…io c’ero!

Il lavoro al caffè Rulli fila via liscio, fila via nel senso che allontanandosi il Natale e le festività diminuisce la necessità di un attraente, capace, dotata cassiera …forse nuove nuove ci attendono ma non voglio portare sfortuna anticipando niente, io tengo le dita incrociate.

Il suo inglese migliora giorno dopo giorno, qualche figuraccia per carità rimane, ma sono in diminuzione, né io né Gio siamo però in grado di dire se Monica riesca o meno a capire un intero film o un telefilm in lingua originale perché non riesce a resistere più di 15 minuti con gli occhi aperti davanti ad una tv accesa, non riesce, incredibile :)

I miei giorni americani sono volati, come credo siano volati i loro primi 3 mesi, è stato un susseguirsi di novità, anticipo che era la mia prima volta di là dell’oceano ma c’è stato veramente molto materiale di cui stupirsi, ogni giorno è stato diverso ed abbiamo sempre trovato stimoli nuovi che non ci facevano riflettere sulla stanchezza.

Solo ora che sono tornato mi spiego molte cose…..gli autori televisivi avranno si molta fantasia e capacità ma l’americano medio aiuta, look incredibili, stranezze comportamentali, tutto enorme e gusti alimentari quanto meno discutibili rendono molto meno assurdi, a miei occhi, i film hollywoooodddiani.

San Francisco è un miscuglio incredibile di razze, lo sviluppo della città stessa è pesantemente segnato dalla multirazzialità degli abitanti, addentrandoti nei vari quartieri si ha la sensazione di cambiare stato, a volta addirittura continente, girando l’angolo hai la possibilità di visitare ambienti messicani, cinesi, russi, giapponesi, turchi, italiani, hollywoooodddiani e anche semplicemente americani.

Tutto è a portata di mano.

Ovviamente non mi sono fatto mancare il cibo, e chi lo dubitava tra l’altro, è stata una gara contro il tempo per cercare di assaggiare tutto l’assaggiabile, giapponese, thai, messicano, burger vari ed italiano hanno scandito i miei pasti, Gio&Moni sono stati fedeli compagni di viaggio iniziandomi a molteplici prelibatezze (mia madre direbbe porcate) americane e non.

Grazie.

Barney’s gourmet però l’ho trovato io!

Se volete andare a SF procuratevi una bici, o fatevela prestare da loro :), la città nonostante le mille “collinette” si presta a essere scoperta sulle due ruote, grande rispetto del ciclista (anche del pedone) ti garantisce la giusta tranquillità, un servizio di mezzi pubblici super efficiente aiuta, non scordatevi di allenare un minimo le gambe altrimenti siete fritti e occhio a piccole differenze con l’italia ai semafori rossi.

Ah, la gente in america ancora sorride, eh sì, suona strano per noi milanesi, qui a casa se una persona mi sorride credo che o ci vuole provare, o è pazzo, o sta ascoltando una musichetta piacevole oppure lo conosco ma proprio di lui non mi ricordo invece là, in ammmerica, loro sorridono a tutti.

Cammini ed abbozzi sorrisi di qua e di là, è un piacere unico, io ci avevo preso la mano a dirla tutta, cercavo di anticipare il saluto, il cenno con la testa o solo il sorriso, in quel modo ero io l’americano che salutava lo straniero.

Non appena atterrato a malpensa ho provato a fare lo stesso, beh, il risultato potete immaginarlo, ho smesso subito.

Altra robetta simpatica è l’entrata nei negozi, non appena incroci lo sguardo con il commesso scatta a salutarti e a chiederti come va? Tutto bene?come ti senti?che fai?benvenuto, ovviamente una sola domanda a testa ma la scelta è varia per non essere ripetitivi.

Uno addirittura, azzeccando la mia provenienza, mi ha stupito con un sonoro”bella, come butta a patata?” geniale.

E’ una piccolezza certo ma tutto fa brodo, iniziassimo anche noi a sorriderci, salutarci, fornire informazioni ai turisti (ti saltano addosso per darti informazioni se solo apri la mappa di SF), salutare cordialmente i clienti nei negozi forse Milano sarebbe un pochino meno grigia.

Ho avuto la possibilità di vedere musei incredibili, parchi incredibili, gente incredibile, palazzi incredibili, bici incredibili….ho reso l’idea?

Vorrei chiudere fornendo qualche piccola informazione ai lettori/futuri ospiti di Gio&Moni:

Punto uno: andate, merita!

Punto due: se non vi rivolgete a una donna, anziana o giovane che sia, chiamandola ‘man! a SF non siete nessuno

Punto tre: dovete farvi servire da Monica un triplo cappuccino fatto da lei, merita anche questo!

Punto quattro: chiamateli/commentateli/sentiteli insomma fatevi sentire, apprezzeranno.

Ah, Gio, Monica!.....grazie

dieGo

P.S.: Vorrei puntualizzare che non si è mai aggiornato il blog sino ad ora perché la connessione a casa loro era troppo scarsa, ora Elena tocca a te!

P.P.S.: Ho scritto troppo per i miei gusti, lo stile lascerà molto a desiderare, mentre leggete il tutto pensatemi davanti a voi mentre vi vomito addosso tutta ‘sta pappardella, sembrerà un filo più italiano pensato come fosse un dialogo

P.P.P.S.: Visto Monica che qualcosa ho scritto, l’avevo promesso, e senza uso di parolacce

P.P.P.P.S.: Mentre pensavo a cosa avrei potuto scrivere avevo poche certezze, una era che avrei obbligato Marino a commentare anche il mio post minacciandolo, si fa per dire, che mi sarei offeso in caso non l’avesse fatto…beh mi hai già commentato anche l’intro, che dire, sono commosso, grande, grazie! :)




3 commenti:

Marinz ha detto...

Grande DieGo... come nell'ultimo pssss (non mi ricordo quante erano) commento volentieri questo tuo post... sei stato capace di trasmettere, in poche righe, quell'emozione che hai provato stando la con Moni & Gio. Ci ha portato attraverso le tue parole, secondo me ben scritte ed in un bell'italiano filante, l'emozionante scoperta di quello che stanno vivendo loro e su come ti sei trovato.
Concordo di certo che con il sorrisi si possono cambiare le giornate e qui a Milano ormai la gente non sorride più... se ti incontro ricambierò di certo il tuo sorriso :)
Mi riservo di tornare con più calma aggiungendo un altro commento più avanti avendo più tempo per rileggere e soffermarmi sulle parole che hai usato e sulle emozioni e i sentimenti che vuoi trasmettere (ci sei riuscito alla grande).
Sperando che anche Moni & Gio possano presto tornare a scrivere e aspettando notizie da Elena ti saluto e ti ringrazio per questa favolosa paginetta da vero blogger :)

mikimikako ha detto...

Grande Diego! Bellissimi pensieri e impressioni, davvero l'America ha qualcosa da insegnarci, a quanto pare...!Mi piacerebbe che Milano diventasse come le grandi città USA, con i suoi quartieri multietnici, le persone sempre pronte ad aiutarti, l'apprezzamento verso i turisti: è così che si fa integrazione...
Mi spiace che Giò lavori così tanto, ma sono sicura che è contento e soddisfatto! Moni, in bocca al lupo per il tuo prossimo lavoro, almeno cambierai frase (mangia qui o porta via?) Un bacione, ragazzi!!

Anonimo ha detto...

grazie a te diego!!!

fantastico viaggiare con la mente stando al lavoro seduto davanti al pc...

un abbraccio forte a Monica e anche a Gio... Si riesce ancora ad abbracciarlo nonostante l'effetto delle foto???